La crisi comunale

Golfo Aranci – La giunta dei veleni Memmoli ora conta i fedelissimi.
Il giorno dopo la disfatta, il sindaco, ex ormai, preferisce non commentare le dimissioni della sua maggioranza (6 su 8 consiglieri) che hanno decretato la fine anticipata della legislatura. Non ancora, perlomeno. Perché si riserva di farlo con tutta calma lunedì, in una conferenza stampa. “Non ho niente da dire per ora, lo farò al momento opportuno”, taglia corto Sergio Memmoli. Intanto, il paese si prepara all’arrivo del commissario regionale, che potrebbe essere nominato tra Natale e Capodanno.

A fianco a Sergio Memmoli, durante la conferenza stampa, ci saranno Giorgio Vagnarelli e Gabriella Varchetta, gli unici due consiglieri che gli sono rimasti fedeli. “Spiegheremo perché non abbiamo voluto firmare la mozione di sfiducia nei confronti del sindaco”, dice Vagnarelli. Che in realtà, l’aveva già spiegato giorni fa, intervenendo nel dibattito infuocato tra il sindaco e gli altri sei : indossando i panni da paciere, aveva cercato di ricucire lo strappo lanciando un appello per la riappacificazione dopo che il sindaco aveva tolto la delega al suo vice, Giuseppe Fasolino, e la giunta si era dimessa in blocco per protesta, firmando poi la mozione di sfiducia. Alla conferenza stampa, Memmoli, 76 anni e cinque legislature da primo cittadino, aveva invitato inizialmente anche i tre consiglieri d’opposizione, Andrea Viola, Mario Chiocca, e Vito Frau. Che con altrettanta cortesia hanno declinato l’invito, “non sono cose che ci riguardano”, ha detto Andrea Viola, prendendo le opportune distanze dal sindaco in un momento in cui un loro ex collega di lista, l’indipendente Giuseppe Langella lo accusava di preparare un ribaltone proprio con l’opposizione per salvare la legislatura. Cosa energicamente smentita dai tre, che si erano detti pronti a votare la sfiducia al sindaco quando l’argomento sarebbe approdato in consiglio comunale. Il momento della discussione, però, non è mai arrivato. Visto che lunedì, i sei consiglieri della maggioranza, Giuseppe Fasolino, Marco Del Giudice, Mario Mulas, Isidoro Usai, Gianni Prontu e Cristiana D’Alpa, si so dimessi. Cosa che ha fatto anche Giuseppe Langella. Decretando così lo scioglimento del consiglio comunale, arrivato a metà del suo mandato.
Spiegando la ragione della loro decisione, i sei della maggioranza hanno detto di aver fatto di tutto per evitare di arrivare a questo gesto estremo “ma ormai la divergenza era su ogni argomento – spiega Fasolino -: il gruppo decideva una cosa, lui ne faceva un’altra, impossibile portare avanti gli obiettivi che ci eravamo posti per il paese”. L’ex vicesindaco ha comunque annunciato che il progetto di edilizia convenzionata, “quello a cui tengo di più, andrà avanti come previsto: è già stata nominata la commissione che valuterà le domande dei cittadini”.

La Nuova Sardegna del 24/12/2008