Golfo Aranci, ferrovie a rischio Comune e Provincia in trincea

Golfo Aranci – Remano contro la politica di dismissione delle ferrovie che potrebbe chiudere a doppia mandata l’unica porta d’ingresso e d’uscita della Sardegna per il traffico merci, con la conseguente cancellazione di quello passeggeri. Una volontà emersa compatta dal consiglio comunale, il cui primo impegno sarà quello di stilare un documento unitario nel quale si chiede che Golfo Aranci non perda le ferrovie e che, anzi, il servizio venga potenziato.

Una battaglia che sarà sostenuta anche dalla terza e dalla quarta commissione provinciale (attività produttive e ambientale), presente nella seduta di due sere dell’assemblea civica golfarancina. “Faremo nostro il documento del consiglio comunale e chiederemo che venga portato in consiglio provinciale -, spiega il presidente della terza commissione, Domenico Mannironi -. A Golfo Aranci c’è la storia della ferrovia ed è giusto che continui a esistere e che venga potenziata. Anche noi come commissione ribadiamo il nostro no all’ipotesi di trasferimento del traffico merci a Porto Torres, una soluzione che tra l’altro non è interessante dal punto di vista commerciale. Così come cancellare il traffico merci su rotaia vorrebbe dire non rispettare le direttive comunitarie che danno invece questa indicazione perchè meno inquinante per l’ambiente. A questo problema ci stiamo lavorando da un anno – ribadisce Mannironi -: il 18 dicembre 2007 era stato approvato all’unanimità dal consiglio provinciale un ordine del giorno proprio sulla conservazione del traffico merci. La mia personale posizione è che si arrivi a salvaguardare il traffico merci sia a Golfo Aranci che nel porto Cocciani. No assoluto per Porto Torres”.
Intanto, il consiglio comunale sembra aver riportato la pace tra maggioranza e opposizione che sull’argomento avevano innescato l’ennesimo scontro politico. Gli stessi cittadini, attraverso un comitato promotore, erano scesi in campo per raccogliere le firme contro lo smantellamento delle ferrovie, ottocento finora i firmatari. Anche il sindaco Sergio Memmoli e il vicesindaco Giuseppe Fasolino hanno chiesto in aula consigliare di poter firmare. Il documento unitario che verrà stilato nei prossimi giorni, terrà conto della mobilitazione popolare. “Finalmente l’amministrazione comunale di Golfo Aranci ha preso posizione sul problema – commenta il consigliere dell’opposizione Mario Chiocca -: il consiglio comunale è servito a fare chiarezza su cosa si vuole fare. E siamo contenti di sapere che siamo che siamo uniti in questa battaglia”.

La Nuova Sardegna del 01/11/2008