Addio Stu, mistero sui terreni Pirelli

Golfo Aranci – Ora che la Stu non c’è più, cancellata a colpi di sentenze, quella del Consiglio di Stato la definitiva, il Comune si ritrova tra le mani un’intricata matassa da sbrogliare. Accanto all’amministrazione comunale, la Pirelli Real Estate, socio di maggioranza dell’ormai fu società di trasformazione urbana, che al momento si limita a prendere atto del provvedimento che ha annullato tutti gli atti della società e la sua stessa costituzione e attende di conoscere le motivazioni della decisione del Consiglio di Stato, prima di fare qualsiasi passo.

È uno scenario tutto da ricostruire quello che si prospetta a Golfo Aranci, dopo che il Consiglio di Stato ha confermato le sentenze del Tar riconoscendo le ragioni delle società che contestavano le modalità seguite per la scelta del socio privato della Stu. Quale sarà il futuro dei 48 ettari di territorio che nelle intenzioni dell’amministrazione comunale dovevano essere oggetto di riqualificazione da parte della Stu? Cosa farà la Pirelli Real Estate, il colosso immobiliare capofila di altre quattro grandi imprese (Pirelproject managment spa, Silec spa e Mec srl), che nella società pubblico privata nata nel 2005 detenevano insieme al 99,99% di capitale? L’incognita è rappresentata proprio dai terreni che ora dovrebbero ritornare ai proprietari, una questione a dir poco intricata: la cordata degli imprenditori della Stu risulta proprietaria di parte dei terreni, era stata invece espropriata (alla famiglia Tamponi) sempre dalla Stu per conto del Comune, l’area dove sarebbero dovute sorgere le case di edilizia convenzionata, infine, dalle Ferrovie la Stu aveva comprato l’area della Piccola. Cosa succederà alla luce delle conseguenze del pronunciamento del Consiglio di Stato? L’amministrazione procede con cautela. E prima di tutto vuole conoscere le motivazioni della sentenza. «Poi vediamo come muoverci – dice il sindaco Giuseppe Fasolino -. Come amministrazione, ci interessa trovare una soluzione per costruire, comunque, le case di edilizia convenzionata. Al più presto incontrerò i proprietari dei terreni», aggiunge. Ricordando, poi, che il Comune è proprietario del 40% delle zone C.
Va all’attacco, invece, il capogruppo dell’opposizione Andrea Viola, che ha sempre contestato la Stu. «La decisione del Consiglio di Stato certifica definitivamente il più grande fallimento politico della storia di Golfo Aranci – commenta -. Il più grande errore dell’amministrazione è stato quello di aver legato le sorti di un’enorme speculazione edilizia alle vere esigenze dei cittadini di Golfo aranci, ossia la prima casa e la zona artigianale, per le quali in questi anni sono stati persi i finanziamenti».

La Nuova Sardegna del 25/02/2010